Nota critica (Enrica Pedretti)
La sensazione che, secondo me, prevale e pervade le opere di Luigi Sergi è l’originalità e
l’autonomia del suo discorso artistico. Nei suoi lavori, che nessuno a prima vista definirebbe figurativi, in realtà affiora un mondo di sentimenti e vibrazioni psicologiche in una ricreata natura di spazi espressi in complesse costruzioni con prospettive ritmate dalle timbriche dei colori che trasfigurandosi, vanno a definire con raffinata prepotenza le figure. Personaggi, allusioni atmosferiche o spaziali, una ricchezza che l’Artista con consapevolezza regala alle opere ma anche a coloro che, nell’osservare, sapranno farle proprie, senza mai tradire l’intento dal quale deduce labirinti di emozione.