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MARTA BOCCONE IN MOSTRA ALLA GALLERIA ZAMENHOF
eventi ars maiora


 



Koinè 2013



 



70 artisti per un linguaggio comune dell’arte contemporanea



A cura di Valentina Carrera e Virgilio Patarini



 



Galleria Zamenhof



via Zamenhof, 11 - Milano



aperta tutti i giorni dalle 15 alle 19, ingresso libero



 



Inaugurazione sabato 16 febbraio 2013 alle ore 18:30



 



Opere di



Pier Giorgio Ballerani, Marco Bellomi, Walter Bernardi, Alberto Besson, Marta Boccone, Andrea Boldrini, Fiorenzo Bordin, Andrea Borghi, Simone Boscolo, Marco Bozzini, Annamaria Bracci, Elena Camesasca, Vito Carta, Alfredo Colombo, Lorenzo Curioni, Raffaele De Francesco, Giuseppe De Michele, Bruno De Santi, Laura Di Fazio, Isa Di Battista, Siberiana Di Cocco, Daniela Doni, Paolo Facchinetti, Carlo Fontanella, Massimo Gasperini, Silvio Gatto, Paulus Helbling, Angela Ippolito, Toshiko Kitatani, Paolo Lo Giudice, Marbaf, Franco Maruotti, Massimo Meucci, Natalia Molchanova, Maurizio Molteni, Bruno Moretti Sanlorano, Silvio Natali, Giuseppe Orsenigo, Beatrice Palazzetti, Domenico Paolo, Alessandro Pedrini, Gabriele Perissinotto, Angelo Petrucci, Luigi Profeta, Emanuele Racca, Michele Recluta, Marialuisa Ritorno, Alessandro Rossi, Imerio Rovelli, Susanna Serri, Rosa Spina, Ivo Stazio, Claudia Strà, Mariangela Tirnetta, Federica Vairani, Lyudmila Vasilieva,



 



COMUNICATO STAMPA



Com’è ormai d’abitudine, fin dal primo anno di programmazione, la Galleria Zamenhof ha un appuntamento fisso con quella che potremmo definire “la mostra delle mostre”. Tutti gli anni infatti, a fine stagione o al principio della stagione successiva, c’è questa specie di rito che consiste nell’allestire una sorta di riassunto delle puntate precedenti: una mostra che riassuma e sintetizzi, in qualche modo, la programmazione della stagione appena conclusa e che presenti opere di tutti gli artisti proposti. Al tempo stesso è un’occasione per fare il punto di un anno di lavoro e per meglio comprendere, forse, il senso di quello che si è fatto.



Per i visitatori è un’occasione per vedere opere e artisti che magari erano sfuggiti.



Per noi, fin dal principio è stato chiaro che significava anche mettere a fuoco la nostra idea di arte contemporanea: quello che ci sembrava rilevante, e accostando un autore all’altro, spesso apparentemente diversissimi, provare a capire se qualcosa ci fosse in comune e cosa e se questo “qualcosa”, questo terreno comune fosse la possibile base, il possibile punto di partenza per definire i termini e la sintassi di una lingua comune dell’arte contemporanea. In greco antico infatti col termine “koinè” si indicava la lingua comune dei greci, al di là delle differenze dei dialetti e delle lingue locali (l’attico, il dorico, ecc.).



Ora più che mai è evidente la necessità di definire se ci sia un minimo comun denominatore nell’infinità di variabili dell’arte contemporanea, al di là delle mode o dei fenomeni di superficie, al di là di inutili distinzioni tra generi, figurazione e astrazione, tra moderno e contemporaneo.



Quest’anno ci sono due importanti novità: la mostra coinvolge anche l’Atelier Chagall e anziché seguire “anticipa” la programmazione dell’anno.